rotolando sul perimetro di un sonnolento quadrilatero di strade pratoline ti sembra di sostare sul bordo di un futuro che è quasi presente ma che, per una svizzera ragioneria di orologi, ancora non è. giri su quattro strade prima che i portoni delle scuole e degli asili si aprano, prima che gruppi di mamme si accalchino sui banconi dei bar, prima che centinaia di macchiati vengano preparati e serviti in tazzine bollenti di lavastoviglie, prima che il mocassino nero del barista spenga la sua terza sigaretta su un asfalto che ha l'aria esausta già alle otto di mattina.
io guardo tutto, o così mi sembra. ma la porzione di mondo che posso fare mia, mi dico continuando a girare intorno, è sempre la stessa. giro dopo giro catturo fotogrammi poco diversi della stessa scena, pieni di piccole differenze prive di significato. continuo a non trovare parcheggio e, via via, alleno i miei occhi a scoprire sfumature, a cogliere nuovi dettagli, a perfezionare il mio sguardo. ma ormai lo so: è un'illusione: l'immagine è una, e sarebbe stata la stessa anche se fossi passata una sola volta.
la signora col vestito a fiori telefonava davanti all'alimentari, una volta parlava, una volta ascoltava, una volta era di spalle, una volta cercava qualcosa nella borsa... ma era lei e chi la conosce la riconoscerebbe. io, invece, no. tutte le immagini di lei che ho collezionato questa mattina valgono come una e sarebbero già in forse se al prossimo passaggio indossasse un cappello.
penso a enrico ghezzi per motivi che sarebbe troppo lungo spiegare, penso alla fotografia analogica così precisa nella sua imperfezione, penso al mondo digitale così presuntuoso e funzionale. sui nostri telefoni decine di foto impercettibilmente diverse ci ritraggono senza mai avvicinarsi a come ci vediamo da dentro, scorrrendole velocemente si mette in piedi un cinema rudimentale di noi e del nostro ego. ma è inutile: tutto l'insieme di quelle immagini non è la vita e ciascuna immagine non siamo noi.
omar ha sempre sostenuto che una persona è la somma delle immagini che gli altri hanno di lei. ma immagino che non intendesse l'idea di una verità che si perfezioni iterazione dopo iterazione. piuttosto la somma di punti di vista diversi. quella impossibile da realizzare senza confrontarsi, senza scendere dalla macchina e senza mettersi nei panni anche di quel mozzicone ormai schiacciato dal mocassino. quella impossibile da sostenere per due occhi soli e anche, a tratti, un po' stanchi.
non vale: morandi abbraccia tutti! :-)
Scritto da: manu | venerdì, 09 ottobre 2015 a 08:40
anche gianni morandi abbraccia la teoria new-age dell frikkettone omar:https://www.facebook.com/giannimorandiofficial/photos/a.10152205834043438.1073741826.93146378437/10154418900303438/?type=3&theater
Scritto da: mamo | giovedì, 08 ottobre 2015 a 13:25
no, dovremmo interpellare l'autore della teoria, ma credo che la somma sia universale, oggettiva e, come scrivevo più giù, realizzabile all'infinito. è una visione che non può essere sostenuta da due occhi soli... :-) bentornato!
Scritto da: manu | mercoledì, 30 settembre 2015 a 14:12
Oh porca miseria, e adesso da doveincimincio? Beh, sarà l'ora mattutina, saranno i miei occhi che non si sono ancora abituati alla luce di un sole un po'offuscato, sarà che di cose ce ne sarebbero tante da dire ma, mi domando, quale è invecel'immagine che noi abbiamo realmente di ciò che ci circonda? Molto confusa immagino, confusa da una visione un po' offuscata ( anche lei come il sole) da disinteressi cospicui su tutto ciò che non riguarda noi stessi. Egoismo e indifferenza.
Saper vedere non è facile, per niente scontato, l'interesse deve essere genuino e che vada al di là da se stessi. E allora ognuno di noi potrebbe anche essere la somma d'immagini ma, di quali occhi?
Evvabè, l'ora mattutina è quella che è, ma era giusto per dire che ci sono, per te poi... potevo perdermi un pezxo così?
' nnaggia!!! :-)
Ciao e buona giornata.
Scritto da: arthur | mercoledì, 30 settembre 2015 a 09:52
il grillino? :-D
Scritto da: manu | mercoledì, 30 settembre 2015 a 08:54
veramente facevo er grillino che se credo 'sto ... diciamo furbo.
Scritto da: mamo | domenica, 27 settembre 2015 a 21:42
in realtà, se proprio vogliamo fare paralleli, la teoria ha una base heisenberg e un po' di teoria delle categorie... o no?
(sarebbe da indagare, piuttosto, come mai ti venga da scrivere in romanesco quando vuoi fare l'uomo di scienza che non si lascia abbindolare da concetti non verificati ion laboratorio! :-D) baci!
Scritto da: manu | domenica, 27 settembre 2015 a 18:24
'nsomma anfatti allora sarebbe 'a teoria niueigge de questo:
https://en.wikipedia.org/wiki/Radon_transform
omar, secondo me er prossimo passo e' che te metti un cristallo tra 'e cosce 'a prossima vorta che c'hai ddu ligne de febbre.
Scritto da: mamo | domenica, 27 settembre 2015 a 10:26
ah, e comunque new-age omar propio no, dài. ma lui si riferiva alla teoria... leggi bene! :-D
Scritto da: manu | venerdì, 25 settembre 2015 a 10:05
a parte che TU puoi andare fuori tema e oltre, le parole che usavi erano proprio quelle: idea più precisa di te stesso. però, come scrivevo prima a mamo, la completezza dell'idea di te si avrebbe solo sommando infinite viste di te. somma che è impossibile. e allora, mi chiedo? non sapremo mai chi siamo davvero, salvo per più o meno rozze approssimazioni.
l'idea delle relazioni, tra l'altro, è alla base di fecondissime idee matematiche tuttora all'avanguardia. :-*
Scritto da: manu | venerdì, 25 settembre 2015 a 10:04
è proprio vero che le notizie veramente brutte arrivano sempre da una direzione che non ti aspetti. uno si preoccupa per un lavoro traballante, per il futuro dei figli, poi ti svegli una mattina di autunno e ti dicono new-age.
che botta.
In realtà quello che penso ora ha solo qualche reminescenza di questa teoria a cui sono affezionato come a un giocattolo, perché risale veramente a quando ero bambino, e mi ero fatto l'idea che nel mondo non esistesse niente al di fuori delle relazioni, e che anche le persone nascessero da una relazione e crescessero attraverso strati successivi di sguardi che gli si depositavano addosso, ognuno aggiungendo qualcosa.
mi sono reso conto da molti anni che era una teoria con molte falle, per cui oggi ci penso solo in rapporto alla distanza tra come pensiamo di essere e come siamo. spesso uno pensa che le persone abbiano di lui una idea sbagliata, e singolarmente è così, ma se prendi tutti quelli che ti circondano, i familiari, i colleghi, i vicini di casa, il ragazzo del bar, il mendicante, idealmente anche il mozzicone schiacciato a terra, e metti assieme tutti i loro punti di vista, hai una idea di quello che sei più precisa rispetto a quella che puoi farti da solo.
però forse così andiamo fuori tema.
Scritto da: omar | venerdì, 25 settembre 2015 a 09:54
secondo me la teoria di omar (che risale a qualche anno fa e che non è una teoria improvvisata) ha del vero. ma è una teoria all'infinito, nel senso che il concetto che esprime è al limite, quindi impossibile nel mondo umano. sono anni che ci penso e, secondo la me del settembre 2015, ha senso. ora ho avvisato anche lui... vediamo se ritratta, ha detto che ci sta pensando! :-)
Scritto da: manu | venerdì, 25 settembre 2015 a 09:28
bellissimo l'asfalto. e il racconto "prima".
alla storia di omar ci sto pensando. itero tra i giudizi "stronzata new-age-pretenziosa" e "morto profonda, ao'".
tu come mi vedi? ao'
Scritto da: mamo | giovedì, 24 settembre 2015 a 22:15