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giovedì, 23 aprile 2015

Commenti

manu

albafucens, quello che mi colpisce di certi fenomeni è la nostra totale impotenza a riguardo, la nostra mancanza di controllo. e, a ben pensarci, è sempre lì il punto: perdere il controllo. ti abbraccio!

albafucens

chiamali se vuoi rumori di fondo... ^_^
dentro ognuno di noi c'è un microcosmo di sensazioni, emozioni, rimorsi, storie di vita in_compiute e tanto altro che pullula e ferve, sussurra... forse chissà... chiede udienza, e sì concordo scappare da noi non si può, possiamo mettere a tacerle le voci la musica per un po', poi tornerà a farti sentire

kovalski

tu non preoccuparti

arthur

Sì, può essere una visione della cosa... :-)

manu

no, io non credo che queste cose siano in relazione con il mondo reale. e quindi neanche con la solitudine. le voci cui ti aggrappi se non hai nessun altro con cui parlare sono una cosa diversa, sono una specie di amico immaginario che può diventare ossessione ma che può anche essere letto come un innocente autoaiuto al fine di uscirne... :-)

arthur

Ma sì, avevo capito cosa intendessi tu, mannaggiatte, :-) ma ciò di cui tu parli non è causa anche della solitudine? Quando ci si sente soli a quel modo, le uniche voci che si sentono sono quelle di dentro, al punto che diventano delle urla dalle quali scappare, o sbaglio?
Beh, è sempre un piacere. :-)

manu

arthur, tu parli di un essere umano di fronte alle avversità della vita. io parlo di un essere umano alle prese con voci di dentro così forti da confondere la propria, virus così potenti (e così invisibili) da riuscire a distruggere tutto di più e meglio di qualsiasi avversità.
xxx, grazie! mi dispiace per quel tuo periodo... avevi paura di essere troppo vigile o troppo poco? avevi paura dei sogni o dei pensieri?

xxx

Manu. Quanta poesia, quanto sentire. Io per molto tempo ho avuto paura di addormentarmi. Ora sto meglio ma avrei avuto bisogno di un aiuto professionale... Ma mi è rimasta la paura e a volte mi sento solo con me stesso e non mi piace.

arthur

Se è così me ne rallegro. Inteso poi in quel senso, trovo sia verissimo. Ma per una strana sintonia, proprio ieri fermo al semaforo, guardando il solito ometto di circa quarant'anni che chiedeva l'elemosina, mi domandavo quale fosse lo scopo di una vita, la sua sempre la stessa o la nostra che per certi versi, per una illusoria sensazione diversa, ugualmente simile. Capire e farsi capire, quello che ho pubblicato oggi, sempre dopo una chiacchierata con una persona, scossa da tante, troppe morti nella sua vita, sulla solitudine dell'uomo e della sua incapacità di ritenersi non necessariamente da solo e il disastro germanwings lo conferma.

Oggi, le urla, le ingiurie, questo spettacolo indegno di cui si è malgrado tutto protagonisti, i botta e risposta di una politica ignorante e becera che non guarda in faccia nessuno, nemmeno la morte di persone innocenti, pur di raggranellare una manciata di voti in più, parlano di questa solitudine fatta di egoismi sempre più radicati e... evvabè, (…) che amarezza, forse è meglio non andare avanti.

Ci scriverò qualcosa e magari potremmo scriverla a quattro mani, che dici? :-)

Ari_Buon 25 aprile, sì, un giorno troppo sottovalutato. :-)

manu

no, arthur, scusa: non avevo capito io! credevo che ti riferissi al fatto che fosse difficile... ovviamente, come in ogni parola che scrivo, ci sono dentro io. ma in questo caso niente di personale, sentire una specie di orchestra può capitare a tutti, figuriamoci a me!
l'idea nasce dopo il disastro germanwings... mi ha molto colpito considerare che il pilota non avrebbe mai potuto essere controllato tra i suoi pensieri più segreti. un pensiero sbagliato ha avuto gli stessi effetti di una bomba, ma non avrebbe potuto, in nessun modo, essere disinnescato.
buon 25 aprile anche a te, un giorno sottovalutato. :-)

arthur

Alla mia domanda, cioè se era scritto solo per dire, hai risposto con quel "calato qui e ora" a Mamo e... beh, ecco perché ho detto che è un pezzo difficile, perché avevo capito che dentro c'eri tu e me ne preoccupavo.

Ma posso sempre essermi sbagliato. :-)

Ciao e buon 25 aprile, pieno di sole e di armoniosi suoni di note intonate che sanno fare compagnia. :-)

manu

kovalski, e se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu non preoccuparti tu non preoccuparti... sapevo che avresti capito!
arthur, ma no, dài! :-)
alessio, grazie! la canzone è cantata da sylvie vartan, la ragazza nella foto, e si tratta dell'earworm per definizione. almeno in italia. ciao!
mamo, meta? no, dài, è un post così concreto e calato nel qui e ora... :-D

mamo

metapost!

alessio

Che meravigliosa creatura che sei... e bella questa versione di Zum Zum Zum, non è Mina?

arthur

Che pezzo difficile!
Che poi, è giusto così per dire?

Beh, leggo e ascolto i miei pensieri.

kovalski

e non ho paura sai, degli ecomostri

:-)

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