C’era una volta un piccolo paese, di poche anime e cento corpi.
Pieno di recinti e steccati, invaso da muri e proprietà.
Ci viveva Felicetta, una bambina con otto anni e due trecce sulle spalle...
« Good night, and good luck | Principale | non, rien de rien. »
I commenti per questa nota sono chiusi.
voglia di scrivere, di esprimermi,
di far uscire le ali che ci sono in me,
di farle muovere nell'aaria, stanche di stare rinchiuse, al caldo,.
non e niente di bello, e solo l'mmagine di una bambina con un pallone rosso in un
magniifico prato verde
l'erba e fresca, o forse e secca, la terra arida, gli alberi lontani.
le trecce delle bambina vorrebbero alzarsi come quelle delle bambine dei
cartoni animati,
ma rimangono appoggiate alle spalle...il peso del mondo le tira giu
il pallone rosso, grandissimo, leggerissimo,
invece vola,
pare voglia lasciare la bimba per terre.
ma si abbassera di nuovo
per dare alla bambina con le trecce la sensazione di poter volare con lui.
Scritto da: sara | venerdì, 21 luglio 2006 a 18:03
mamo, eh! potrebbe essere... :-*
Scritto da: manu | domenica, 13 novembre 2005 a 12:05
di la verita', e' la storia di Lunardi
Scritto da: mamo | martedì, 08 novembre 2005 a 16:07
simona, sei una miniera... e questa, da dove l'hai tirata fuori? è aquilano, ve'? :-)
Scritto da: manu | domenica, 23 ottobre 2005 a 19:02
Filicetto è un pesciolino
co lu labbro leporino
testa sua menomazione
je facea zumpà spesso
lu pranzu la cena e la colazione
‘gni vorda che cercaa
de acchiappà che vermittu
nun riuscia a afferrallo
pe corpa de quillu musittu
l’amichi sia lu pijavono ‘n giro
je diceano c’hai ‘n nasu
che sembra ‘na penna biro
ridenno se tenevano la panza
lui ‘nvece piagnea co tanta sofferenza
andro che Filicettu
se dicea da solo lui porittu
era mejo se me chiamavono Tristano
tanto che so bruttu e anco vegetariano
ma ‘ngiorno se sentì ‘n rumore
arrivò ‘na barca co drento ‘n pescatore
li più furbi li più sverdi li più affamati
finirono tutti pe esse pescati
solo lui che s’era sempre accontentato
a la fine se fu sarvato
je dispiacque da esse armasto solo
ma se consolò spizzicanno
la scorza de ‘n faciolo
po facenno la faccia beata
sorrise a lu sole
e je sembrò che brillasse bellu
proprio come ‘na patata.
Scritto da: Lo Zoo Di Simona | domenica, 23 ottobre 2005 a 18:53
effe, un margine che rende possibile il superamento dei propri confini. un'ancora, forse. o un ancòra? ti abbraccio per tutti i colori tuoi.
bestio, uelà! :-*
tarab, tornata. forte e chiara. :-)
giorgioflavio, l'ho già ringraziata più volte per le sue parole intorno alle mie. ma non solo. per la sua gentilezza, forse. spero di vederla ancora da queste parti, intanto le lascio un sorridente benvenuto.
frieda, mannaggia: tu mi scopri sempre... :-P
la massaia di avesa, domenica a parigi la cantavo a più non posso: non, rien de rien, non, je ne regrette rien ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal tout ca m'est bien egal... non, rien de rien, non, je ne regrette rien c'est paye, balaye, oublie, je me fous du passeeeee... :-*
elena/berlicche, perché l'incanto è qualcosa che ti appartiene. :-)
Scritto da: manu | giovedì, 13 ottobre 2005 a 15:09
com'è che a leggerti si resta sempre incantati?
Scritto da: elena/berlicche | mercoledì, 12 ottobre 2005 a 18:52
ot - rien de rien pure io. mi piace un sacco, quella canzone..
ot bis - così vicine, direi io...
devo ancora riuscire a leggere il tuo racconto. e good night and good luck non mi ha convinto del tutto.
besinhos, s
Scritto da: la massaia di avesa | mercoledì, 12 ottobre 2005 a 15:09
la fantasia e la creatività di questa bambina mi suonano familiari...
:-)
Scritto da: frieda | martedì, 11 ottobre 2005 a 18:25
Grazie. Per questo ponte e tutti gli altri, quelli già costruiti e quelli ancora da costruire, parola dopo parola...
Scritto da: giorgioflavio | martedì, 11 ottobre 2005 a 16:53
aaaaaaaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
no. così. controllavo se mi fosse tornata la voce, qui....
;-p
Scritto da: t a r a b | martedì, 11 ottobre 2005 a 15:12
;D
Scritto da: BESTIO | martedì, 11 ottobre 2005 a 14:25
ogni Ponte è una possibilità, un sogno, un nuovo inizio.
Che si siano ponti nella nostra vita, questo è da augurarsi sempre.
Così bello e lieve il brano, e pieno di colori, come solo tu sai.
Scritto da: Effe | martedì, 11 ottobre 2005 a 13:05
paola, allora intromettiti più spesso. benvenuta! :-)
omar e f, uno su una guancia e una sull'altra? :-)
xxx: perché, non riescono a dormire? :-P
Scritto da: manu | martedì, 11 ottobre 2005 a 13:03
Ieri nella mia stoltezza non avevo notato il link sotto gli otto anni e le due trecce... oggi sì e meno male... è una favola dolcissima, Mardin! La leggerò alle mie ragazze!!! ;-P
Scritto da: xxx | martedì, 11 ottobre 2005 a 11:32
anche io :-*
Scritto da: f | martedì, 11 ottobre 2005 a 10:26
:-*
Scritto da: Omar | martedì, 11 ottobre 2005 a 09:45
Mi intrometto solo per dirti che hai scritto un racconto bellissimo, Manuela.
Scritto da: Paola | lunedì, 10 ottobre 2005 a 21:47